Le Borse di Michela

Pubblicato il 11 October 2016 in Moda e Life Style

Nel silenzio di un sabato mattina di Autunno, nel negozio di KoseRose di Forte dei Marmi, Michela comincia a raccontare la sua storia fatta di colori, di fili e di pensieri..:

”Ho sempre lavorato con le mani.. da piccola.. giocavo con le perline,

le infilzavo, le creavo, le cuocevo...ho sempre pensato che potrei vivere senza occhi, ma non senza mani. Io sento, esploro, conosco, gioco, con le mie mani..”

Io ascolto.. e cerco di seguire il turbinio dei pensieri di una creativa che ha poco l’abitudine a raccontarsi, ad apparire...  che parla con gli occhi bassi, come se stesse parlando a sè stessa, più che a noi.
E’ così che comincia la storia di Michela.. di Michela ..e delle sue borse.

Una storia fatta di amore, di creatività, di idee.
Una storia che nasce, cresce e si sviluppa, dentro un’altra storia, quella del piccolo, grande negozio di KoseRose che combina idee e creatività come pochi altri luoghi in questa nostra meravigliosa Italia.
Una storia che si intreccia, a doppio filo, con la storia di KoseRoseCollection e delle creazioni di Stefania.
“ ...Usavo il Telaio Magico e quando si rompeva, prendevo una scatola e ci tiravo dei fili per trasformalo in un telaio... - continua Michela - seguendo il filo colorato dei suoi pensieri - ... Sceglievo la stoffa, più per istinto che per altro e la cucivo...”

Da grande, da adulta.... l’istinto creativo si evolve e diventa arte, anzi diventa BagArt con borse vintage di marche che hanno fatto la storia della moda, che Michela “taglia su misura” della cliente che le commissiona il lavoro, che le porta la sua vecchia borsa, dimenticata, abbandonata ed infine riesumata da vecchi e polverosi armadi, per farle vivere una seconda, sfavillante e colorata vita.

“Non potrei, neanche volendo, produrre le mie borse su larga scala. No, non è possibile.. Non le faccio per tutti... io... faccio le mie borse per amore.”
L’antitesi del commerciale....in una frase... penso io... oppure, l’essenza vera del commerciale, per cui un oggetto diventa un musthave, quando non è e non sarà mai alla portata di tutti... quando per averlo, non si deve solo aspettare, ma essere scelti...

Straordinario.... Non trovate?
Ma ancor più straordinario è la.. spudorata, totale, candida, completa, sincerità di  Michela, che con occhi di una antica bambina.. mai veramente sopita in lei.. mi guarda e continua a raccontare...
Allora capisco.
Capisco che il talento di Michela è un dono, è un regalo, è una gioia, che lei condivide con chi... potrà, vorrà, dovrà... meritare...

Capisco che, chiunque avrà la gioia di avere una borsa di “Fattedame”, si porterà dietro, per sempre, un pezzo del cuore di chi l’ha costruita...
Chi non vorrebbe averla? Io si.

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